Alla scoperta degli Astragali
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Alla scoperta degli Astragali
Château-Ville-Vieille

Alla scoperta degli Astragali

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Scoperta botanica nel cuore del territorio degli Astragali

Davanti al sole, il versante che scopriamo è un luogo soleggiato (esposto completamente a sud). Inclinato come un pannello solare, il suo pendio conosce degli inverni corti, meno rigorosi e delle estati molto calde favorendo la vita delle piante e degli animali che sopportano la siccità. Anche l'uomo aveva scelto il suo clima per coltivare i cereali.


6 I patrimoni da scoprire

  • Astragalo coda di volpe

    Con i suoi fiori gialli e marroni in grappoli allungati e le sue piccole foglie strette e allungate, questo astragalo è l'emblema del Queyras. Pianta rara e protetta a livello nazionale, è molto presente nella regione. Situata nelle brughiere e nelle praterie steppiche del versante esposto a sud, questo astragalo si associa molto bene con il crespino e il ginepro sabina.
  • Il crespino, una pianta dai numerosi benefici

    Caratterizzato dalle spine disposte per 3, questo arbusto è molto diffuso in montagna. Un tempo diffuso anche nelle pianure, fu distrutto perché si riteneva diffondesse una malattia: la ruggine del frumento che attacca i cereali. La scorza della radice e del legno era utilizzata per tingere i tessuti e il cuoio di colore giallo. I suoi frutti aciduli e commestibili possono essere utilizzati come spezia per insaporire le pietanze o per preparare gelatine, confetture e sciroppi. Il medico svizzero Alfred Vogel lo descrive come « un tonico straordinario per i nervi » e lo raccomanda per le persone molto nervose e quelle con carenza di vitamina C. Altri autori considerano i suoi frutti come « drenante » che agisce sul fegato, sulla cistifellea, la milza e il pancreas.
  • Averla piccola

    Presente in tutta Europa, l'Asia e una grande parte dell'Africa, questo uccello migratore vive sul territorio del Queyras da maggio ad agosto. Gli piacciono gli ambienti aperti e abita spesso tra i cespugli spinosi alti 1-3 m. Fermo sul suo trespolo, aspetta le sue prede (insetti, lucertole e piccoli uccelli) e li cattura con un tuffo improvviso. Le prede più piccole sono mangiate subito e quelle più grosse sono impalate su uno spino di pruno selvatico o di biancospino, un filo spinato... Queste dispense sono chiamate “lardoir”.
  • Il ginepro comune, utile e apprezzato da sempre

    A questo arbusto sono attribuite numerose virtù. Una leggenda narra che colui che mangia tutti i giorni una bacca di ginepro sarà preservato dalle malattie. Sarebbe utilizzabile sotto forma di inalazione come antisettico bronchiale, di suffumigi per pulire l'aria, nel bagno per contrastare l'artrite e le affezioni cutanee croniche. Considerato come un diuretico efficace, questa particolarità si sposa bene con i crauti facilitando la digestione. Le bacche possono impreziosire le pietanze, il pesce marinato e la selvaggina. Servono nella preparazione di alcuni alcolici come il gin, qualche birra e dei liquori tradizionali.
  • Pino silvestre

    Un tempo utilizzato dai carpentieri navali, oggi si usa nella costruzione di cellulosa, la fabbricazione di compensato o nella carpenteria. La sua resina è usata per trattare le contusioni, i congelamenti e i reumatismi. L'olio essenziale di pino silvestre è utilizzato anche per il trattamento di numerose infezioni e di contrastare diverse malattie come l'ansia, il nervoso, lo stress… ma anche l'asma o la stanchezza.
  • Ginepro sabina

    Diffuso nelle valli ben esposte al fohen, il ginepro sabina si differenzia dai suoi cugini per il fogliame morbido. Come altri ginepri, delle grandi particolarità caratterizzano il ginepro sabina : il suo legno duro e la sua grana fine sono appezzati dagli ebanisti, dagli intarsiatori e dai tornitori. Serve alla produzioni di bastoni da passeggio, di manici di coltelli o di numerosi utensili, di condotte delle tubature. Imputrescibile, è utilizzato anche per la creazione di vasi o di condotte dell'acqua. Attenzione a questo arbusto perché al contrario del ginepro comune, le sue bacche sono tossiche e le sue foglie irritanti.

Descrizione

In cima al parcheggio prendere il sentiero che sale a sinistra. Camminare per 200 m e seguire a destra un sentiero che scende leggermente prima di risalire con una dolce salita. La salita si conclude con alcuni pendii. All'incrocio girare a sinistra. Dopo poche centinaia di metri, arrivare su un piccolo altopiano con dei pini silvestri. Un bel panorama sul villaggio di Ville Vielle e la valle del Guil si offre davanti ai vostri occhi. Per la variante salire a destra. Altrimenti scendere a sinistra su un sentiero leggermente in pendenza. Raggiungere un sentiero più ampio. Svoltare a destra. Percorrere 300 metri e svoltare a destra sullo stesso sentiero percorso durante la salita. Raggiungere rapidamente la partenza.

  • Partenza : Ville-Vielle
  • Arrivo : Ville-Vielle
  • Comune attraversato : Château-Ville-Vieille

Bollettino meteorologico


Profilo altimetro


Raccomandazioni

Questo sentiero deve essere preferibilmente percorso in primavera o in autunno. Munitevi della guida « sentiero ecologico degli Astragali » per poter godere al meglio la diversità del luogo.


Luoghi di informazione

3580 Route de l’Izoard, 05350 Arvieux

http://www.pnr-queyras.fr/pnrq@pnr-queyras.fr+33 (0)4 92 46 88 20

Maison du Tourisme du Queyras, 05350 Château-Ville-Vieille

http://www.guillestroisqueyras.cominfo@guillestroisqueyras.com+33 (0)4 92 46 76 18

Trasporto

05 Voyageur : 04 92 502 505 Office de Tourisme du Queyras : 04 92 46 76 18


Accesso stradale e parcheggi

Seguire la D 947, 100m prima di Ville-Vielle parcheggiare a sinistra. Il sentiero inizia dal parcheggio

Parcheggio :

Parcheggio 100 n davanti la stazione BP

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